L’Ordine si costituirà parte civile nel caso dell’omicidio della collega Paola Labriola

Nessuna tolleranza verso i medici baresi indagati per evasione fiscale

venerdì 13 settembre 2013

Il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Bari ha deliberato che l’Ordine si costituirà parte civile nel caso dell’omicidio della collega Paola Labriola e promuoverà la costituzione di un tavolo permanente dei rappresentanti della professione medica e del governo regionale. Chiesto al Governo che sia conferita la medaglia al "Merito della Sanità Pubblica" ed al "Valor Civile" alle dott.sse Labriola e Cantamessa.
13 Settembre 2013 –

Il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Bari ha deliberato che l’Ordine si costituirà parte civile nel caso dell’omicidio della collega Paola Labriola.
“Insieme a Paola è morta anche la dignità della nostra professione” – dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari – “perché 
è stato causato un danno irreparabile non solo alla sua famiglia, ma all’intera categoria professionale cui Paola apparteneva.”

Quanto è accaduto non è una tragedia inevitabile. Le politiche sanitarie degli ultimi anni hanno inseguito esclusivamente la stella polare della sostenibilità economica, attraverso tagli che hanno indebolito le strutture sanitarie e danneggiato i cittadini, ma anche leso profondamente l’autonomia e l’indipendenza della professione. Questa gestione della sanità – cui i direttori sanitari hanno opposto una rassegnata e colpevole acquiescenza - ha creato tutte le condizioni perché maturassero drammi come quello del 4 settembre. 

In strutture spesso accorpate nonostante le funzioni differenti, prive di mezzi, ormai cronicamente sotto organico, i medici sono stati caricati di responsabilità e ruoli impropri. Si trovano quindi nella condizione di chi è costretto a negare servizi ai pazienti, perché non è nelle condizioni di poter rispondere ai loro bisogni. Così il medico diventa agli occhi dei cittadini l’odioso antagonista e non l’alleato che opera in scienza e coscienza per il bene del paziente. E il rapporto di fiducia, su cui è costruita tutta l’impalcatura della professione sanitaria, si sgretola.

Medici e cittadini sono vittime dello stesso sistema distorto in cui si insegue esclusivamente il pareggio di bilancio, perdendo per strada il diritto alla salute.

“Abbiamo apprezzato l’analisi e le dichiarazioni dell'Assessore Gentile” – prosegue Anelli – “che costituiscono una prima anche se non esaustiva presa di coscienza delle responsabilità della “politica”. Ora è imprescindibile che la Regione faccia un passo avanti concreto e collabori con gli Ordini per avanzare proposte condivise, che non possono essere solo soluzioni di ordine pubblico.”

Secondo l’Ordine, Regione ed ASL hanno fornito finora risposte sul versante sicurezza inadeguate. Lo dimostra il fatto che al Pronto Soccorso dove sono già presenti vigilanti e un posto di polizia, non si riescono ad evitare le aggressioni quotidiane ai medici. 

E’ invece il momento di portare avanti politiche sanitarie ragionevoli e una vera politica delle professioni sanitarie, che finora è mancata nella nostra Regione, per intervenire sull’organizzazione e sulle condizioni di lavoro e ripristinare il rapporto di fiducia tra  medico e paziente su cui il sistema si regge. 

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Bari, a questo proposito, promuoverà la costituzione di un tavolo permanente dei rappresentanti della professione medica, dei rappresentanti del governo regionale e dei partiti, per avviare un confronto imprescindibile al fine di individuare soluzioni alla situazione drammatica in cui versa il servizio sanitario pubblico. 

Il Comitato Centrale della FNOMCeO rivolgerà al Ministro della Salute la richiesta di una medaglia al Merito della Sanità Pubblica ed al Ministro dell’Interno quella di una medaglia al Valor Civile, per rendere omaggio alle due donne medico, Paola Labriola ed Eleonora Cantamessa, a cui è stata sottratta la vita mentre rispondevano a quei principi, a quel diritto-dovere di curare, che  costituiscono l’essenza stessa della Professione.

A proposito dei medici accusati di evasione fiscale, il Presidente dell’Ordine precisa: “Un anno fa dichiarai che non avremmo tollerato medici che evadessero il fisco e che danneggiassero anche il Servizio Sanitario Regionale. Oggi l'Ordine di Bari chiederà alla Guardia di Finanza i nominativi dei medici implicati nel caso di evasione nelle prestazioni intramoenia, per avviare i doverosi procedimenti disciplinari. Non si può essere bravi medici se non si è dapprima bravissimi cittadini.”