Appropriatezza prescrittiva, in Puglia dopo stop alle statine antibiotici nel mirino

Anelli: i controlli sulla prescrizione non sono in linea con la normativa sulla Privacy

mercoledì 15 febbraio 2017

DOCTOR 33

Segnali di pace tra medici di famiglia pugliesi e Dipartimento Farmaceutico della Regione Puglia, arrivano dopo le delibere regionali per razionalizzare la prescrizione di statine e di antibiotici. E, sugli antibiotici, non c'è contrapposizione tra medici e assessorato, come spiega il segretario Fimmg Puglia Filippo Anelli. Il dato di fatto è che la spesa per questa categoria farmacologica nel 2016 è stata sforata di 20 milioni di euro e che gli antibiotici più recenti come il ceftriaxone sono usati di più che nelle altre regioni: ogni pugliese consuma il 60% in valore più dell'italiano medio. Nella delibera la Regione chiede prescrizioni più mirate «e per noi è un'indicazione non una limitazione, una sfida che la professione accetta», dice Anelli. «La prescrizione eccessiva, pur avendo importanti attenuanti, va combattuta. Non possiamo permettercela per motivi di spesa e soprattutto per motivi di sostenibilità biologica, se indulgiamo troppo con questi farmaci favoriamo lo sviluppo di resistenze». 

Come mai in Puglia si prescrive di più? «È un problema "endemico", c'è più in alcune aree e meno in altre. Siamo in una regione con evidenti problemi sulla gestione dell'assistenza domiciliare, con meno posti letto -anche per acuti - in relazione al numero di abitanti, personale sottodimensionato, e sul territorio chi si fa carico dei problemi è il medico di famiglia; il farmaco in certe situazioni può sembrare la risposta più immediata, e a basso costo, ma così non è. Ho sollecitato un percorso formativo come Fimmg che poggia su più gambe: una scheda di monitoraggio dove il medico riporta dosi prescritte e loro valore; una formazione su linee guida che ricordino come la maggior parte delle infezioni delle vie aeree è virale (e anche fosse batterica l'antibiotico si può mirar)e; una campagna di sensibilizzazione dei cittadini che spieghi come l'autoprescrizione, altro comportamento purtroppo abbastanza frequente, non va nella direzione di tutelare la propria salute». Sui quotidiani è stata data nei giorni scorsi l'idea di un attrito fra il nuovo capo dipartimento farmaceutico Giancarlo Ruscitti e la Fimmg, citando l'insoddisfazione del sindacato per come sarebbero protetti i dati sensibili dell'assistito una volta inviate le ricette online nel sistema di accoglienza regionale Edotto. 

«In realtà - sottolinea Anelli - un conto è il problema da noi sollevato sulla privacy al momento in cui è uscita la delibera generale sui tetti di spesa per la farmaceutica, un conto sono le risposte alle singole delibere come quella sulle statine e questa recente sugli antibiotici. In realtà sugli antibiotici non c'è nessuna chiusura da parte dei medici. Inoltre, dopo la delibera sulle statine, tesa a limitare la prescrizione di rosuvastatina e simvastatina più ezetimibe e a capillarizzare l'uso del generico, la regione ha chiesto ai medici ospedalieri di compilare una scheda aggiuntiva volta al monitoraggio della prescrizione indotta, e ha ideato dei codici paziente utilizzabili da aprile, per evitare lo switch ad altro farmaco degli assistiti già trattati con successo con i medicinali citati e per consentire in casi particolari e motivati la prescrizione di farmaci "branded". Inoltre è partito un processo di responsabilizzazione di tutti gli operatori; ai colleghi ospedalieri è stato chiesto di prescrivere il primo ciclo di cura indicando la strada della farmacia ospedaliera per l'approvvigionamento. La scommessa sulla distribuzione diretta potrebbe da sola far risparmiare 60 milioni. Quanto alla nostra nota sulla privacy, avevamo chiesto che nome e cognome dei pazienti al momento di essere trattati da chi in regione e all'Asl si occupa di spesa siano letti disgiuntamente dal dato sul farmaco; la Regione ha preso in carico la nostra richiesta di rassicurazioni dettagliate ma purtroppo finora non ci ha risposto, e questa resta una criticità». 


Mauro Miserendino