Lazio: Prescrizioni, medici richiamati su appropriatezza.

Nel mirino statine e nuovi antipertensivi

lunedì 18 giugno 2018

Doctor 33

La spesa farmaceutica non è più nel mirino delle Asl come una volta, ma quando lo è punge. I medici laziali si lamentano sui social perché le Asl li riprendono per aver sforato il tetto di 150 euro procapite annui di oltre il 10% e gli intimano di rientrare senza approfondire i motivi di maggior spesa. I medici marchigiani hanno vissuto un 2017 difficile dopo le lettere di convocazione giunte in molti distretti, ora le cose stanno cambiando. 

«Sulla farmaceutica i provvedimenti regionali spesso non sono concordati con i medici e sono motivati dalla sola volontà di contenere la spesa, non da ragioni cliniche», sottolinea Giampiero Pirro responsabile comunicazione Fimmg in Lazio. «Non lo sono sia se la regione è in piano di rientro, come la mia, sia se non lo è ma si trova a fronteggiare un inusitato aggravio di spesa come le Marche dopo che hanno esteso l'esenzione, giustamente, ai pazienti terremotati».

Nel mirino in genere statine e nuovi antipertensivi, mentre per gli antiulcera molta maggior spesa va rientrando con l'aumento dei prodotti equivalenti a minor costo e la prescrizione in fascia C. Il Lazio ha visto annullare una delibera -a gennaio - tesa a scoraggiare la prescrizione di associazioni tra sartani ed altri principi. Per olmesartan più amlodipina, il medico doveva prescrivere le compresse disgiunte quando era in commercio la singola contenente l'associazione, previ piano terapeutico e giudizio di una commissione ad hoc. Il Tar ha spiegato che la commissione avrebbe svolto il lavoro dell'agenzia del farmaco e vi ha visto uno dei motivi per il successivo annullamento. 

«Resta invece vigente la delibera di qualche anno fa che chiede ai Mmg laziali di non sforare la media della spesa farmaceutica italiana procapite, 150 euro», ricorda Pirro. «La convocazione non tiene conto della qualità della spesa ma solo della quantità; non si cura se la pazientela includa non tanto trapiantati (sono esclusi dal computo della media i farmaci distribuiti per conto o prescritti su piano terapeutico) quanto affetti da patologie per cui è stato evitato il ricovero, o da patologie trattate dal medico curante che, magari, è anche specialista d'organo e ha una prevalenza più alta di pazienti della sua branca. L'abilità del sindacato -spiega Pirro - sta qui nel ricondurre i contenziosi alle commissioni per l'appropriatezza prescrittiva, che individuano spesso ciò che all'Asl sfugge». 

«Occorrerebbe allargare l'ottica al di là della spesa farmaceutica», afferma Alfredo Cuffari presidente Snamid Roma (e Segretario Nazionale Snamid). «A volte la maggior prescrizione di farmaci sul territorio corrisponde a una minor durata dei ricoveri e a una minor incidenza delle riacutizzazioni di patologia. Sul sito del Dipartimento farmaceutico della Regione Lazio c'è la riprova: le province laziali che più hanno speso per affrontare la broncopneumopatia meno hanno ricoverato e viceversa. Chi è la "provincia carogna" conti alla mano, e quale invece ha risparmiato di più? C'è poi un secondo dato: il monitoraggio della spesa farmaceutica avviene sull'insieme delle ricette dematerializzate, prodotte per un 90% dai medici di famiglia. Del restante 10% sappiamo che sono prodotte da alcuni ospedali e specialisti; nella maggior parte delle strutture si prescrive su carta e spesso su ricetta bianca, noi mmg siamo oggetto di diversa "sensibilità"».

Rapido giro d'orizzonte verso l'Adriatico. Nella delibera 636/2017 la Regione Marche per 22 principi attivi legittimò la convocazione dei medici "iperprescrittori" presso i distretti provinciali dell'azienda sanitaria unica, minacciando l'attivazione della Corte dei Conti per scostamenti alti. Fimmg osservò che per l'Accordo Integrativo Regionale 2007, i comportamenti prescrittivi "non conformi" avrebbero dovuto essere sottoposti a un pool di monitoraggio e i mmg non erano chiamati a discolparsi per lo scostamento. A gennaio, il sindacato ha inviato ad ogni singola Area Vasta una richiesta di sospensiva a procedere nel percorso intrapreso. I medici iscritti, pur dovendosi presentare alla convocazione, non dovevano produrre controdeduzioni. Fabrizio Valeri di Snami Marche conferma che «ogni provincia aveva un modo di comportarsi diverso ma da inizio anno per tutti i mmg, anche grazie a Snami, è stato intrapreso un percorso in base al quale l'Asl sono saltate le vecchie pendenze, si è diviso lo sforamento in due (da una parte mancato rispetto delle note, off-label ed altre situazioni "contra o ultra legem", e dall'altra sacche di iper o ipoprescrizione dov'è possibile recuperare efficienza) e ci si è disposti a un percorso concertato». 

Mauro Miserendino