Fisco, per medici convenzionati studi di settore ancora quest'anno

La dichiarazione andrà presentata entro il 2 ottobre, mentre saldo e primo acconto vanno pagati entro giugno.

lunedì 05 giugno 2017

Doctor 33

Il 2016 doveva portare via ai medici di famiglia l'Irap e gli studi di settore. In realtà, se sull'Irap continua a prevalere l'interpretazione dei giudici rispetto a normative di "rottura", sugli studi di settore l'abolizione ufficialmente c'è, ma non per quest'anno. Come in passato, anche per l'anno di imposta 2016, le dichiarazioni dei redditi dei medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale dovranno allegare il modello "studio di settore" WK10U tipologia 86.21.00. La dichiarazione andrà presentata entro il 2 ottobre, mentre saldo e primo acconto vanno pagati entro giugno. Si resta in attesa dell'uscita degli indici sintetici di affidabilità fiscale che secondo il Decreto legge 193/2016 avrebbero dovuto mandare in pensione gli studi. La novità in ogni caso decorrerebbe dalla dichiarazione dei redditi del prossimo anno. A fine 2017 dovrebbero essere licenziati dall'Agenzia delle Entrate i primi 70 studi che consentono di identificare la congruità e la coerenza fiscale del contribuente i nuovi "indici sintetici di affidabilità" (ISA), e nell'arco del 2018 arriverebbero altri 80 indici. In tutto 150, che sostituirebbero gli attuali 193 studi. Come spiega Maurizio Di Marcotullio, componente della Commissione Fisco Fimmg, «gli studi di settore costituiscono ormai uno strumento di accertamento fortemente depotenziato. Infatti sono considerati alla stregua di una presunzione semplice, in funzione dei quali l'Amministrazione Finanziaria si poneva l'obiettivo di individuare le condizioni effettive dell'operatività dell'impresa e di determinarne i ricavi ed i compensi che, con ragionevole probabilità, potevano essere attribuiti ai contribuenti. Gli ISA, per contro, avranno non tanto la funzione di strumento accertativo, ma una funzione più prettamente "premiale"». 

Del destino degli studi si occupa la Commissione Esperti istituita presso la Società studi di settore (Sose), e nella quale partecipano funzionari della Agenzia delle Entrate e rappresentanti delle categorie interessate. «Nella riunione della commissione, tra le novità più rilevanti è emersa la sostituzione dell'indice di congruità con un indicatore di affidabilità, che opererà su una scala da 0 a 10, affiancato da un indicatore di anomalia, che opererà su una scala da 0 a 5», spiega Di Marcotullio che nel "board" rappresenta Fimmg con Nicola Briganti. «Gli ISA -continua Di Marcotullio - saranno formati da una duplice categoria di indicatori: 

• gli indicatori elementari di affidabilità che valutano l'attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale, tipici di ogni settore economico (commercio, manifattura, servizi ecc.) oltre che considerare il modello organizzativo di riferimento (impresa individuale o collettiva); 

• e gli indicatori elementari di anomalia che valutano incongruenze e situazioni di normalità/coerenza del profilo contabile e gestionale che presentano carattere atipico rispetto al settore e al modello organizzativo cui sono riferiti.Ciò che caratterizza, tra l'altro, i nuovi indicatori è la loro funzione di caratterizzazione ed indagine dei modelli di business che rappresentano un elemento determinante della stima di regressione utilizzata ai fini della costruzione del nuovi indici. In tal senso, sarà interessante capire come l'analisi dei modelli di business possa essere concretamente applicata a settori del terziario e del terziario avanzato, nonché alle categorie professionali». Secondo i programmi, ancora in fase di definizione, «al singolo contribuente saranno comunicati, attraverso l'Agenzia delle Entrate, il risultato dell'indicatore sintetico e le sue diverse componenti, comprese quelle che appaiono incoerenti. In questo modo, il contribuente sarà stimolato ad incrementare l'adempimento spontaneo e incentivato a interloquire con l'Agenzia per migliorare la sua posizione sul piano dell'affidabilità. Tuttavia si potrà entrare nei dettagli solo dopo l'emanazione dell'apposito provvedimento normativo, che ufficializzerà l'avvio di un nuovo capitolo dei rapporti tra Fisco e Contribuente».