Vaccini, Scotti: Svolta positiva sianoi medici di famiglia a gestire i richiami

Il Piano deve diventare il pane quotidiano per noi medici di famiglia

lunedì 16 gennaio 2017

"Oggi i presidi distrettuali addetti alle vaccinazioni, fatta la prima rilasciano il foglietto con le date per i richiami e tutto finisce lì. Devono essere i medici di famiglia che hanno il rapporto fiduciario con gli assistiti ad applicare il nuovo calendario vaccinale". Lo ha spiegato Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, in un’intervista al quotidiano La Stampa. Scotti saluta con favore il nuovo Piano vaccini ma chiede che sia il medico di fiducia a gestire la campagna “Il Piano deve diventare pane quotidiano per noi medici di famiglia. Se fosse già applicato avremmo avuto più immunizzati contro la meningite ed evitato questo panico ingiustificato. Ora è necessario che il medico di famiglia sia messo nelle condizioni di prendere totalmente in carico gli assistiti da vaccinare, seguendoli anche durante la fase dei richiami. Oggi purtroppo noi siamo chiamati solo a vaccinare contro l'influenza e il pneumococco. Al resto dovrebbero pensarci i presidi vaccinali distrettuali, che non ci comunicano nemmeno chi hanno immunizzato. Spero che la nuova convenzione risolva anche questo problema creando un maggior coordinamento e affidandoci un ruolo centrale nelle campagne vaccinali. Perché siamo noi ad avere il rapporto fiduciario con il paziente”. Scotti ha poi aggiunto che “il piano è inserito nei nuovi livelli essenziali di assistenza che sono vincolanti per tutti. Anche se credo che alcune Regioni, per motivi economici, vorranno raggiungere per gradi gli obiettivi di copertura vaccinale”. E alla domanda se basterà la gratuità a fermare la fuga dai vaccini, Scotti ha risposto: “No, perché è soprattutto un problema culturale, alimentato dalle tante bufale che girano nel web. Per questo i medici di famiglia, che conoscono meglio di chiunque altro i loro assistiti, possono dare un contributo determinante a superare le resistenze. A questo punto si distribuiscano per conto delle Asl i vaccini nelle farmacie e si lasci a noi somministrarli gratuitamente, spiegando perché è giusto farli”.