Ma il manager ora si difende: anomalie e casi sospetti già denunciati alla Regione

Le PPIP dovevano essere controllate dai distretti e dai vertici dell'azienda

venerdì 25 luglio 2014

L'ASL DI BARI QUELLE PRESTAZIONI DI PARTICOLARE IMPEGNO CHE DOVEVANO ESSERE CONTROLLATE DAI DISTRETTI E DAI VERTICI DELL'AZIENDA SANITARIA

Ma il manager ora si difende: anomalie e casi sospetti già denunciati alla Regione " Un particolare, più di tutti gli altri, non è chiaro: il direttore generale dell'azienda sanitaria, Domenico Colasanto, ci tiene a far sapere che lui stesso ha segnalato «anomalie e casi sospetti» alla Regione, a conferma del fatto che non tutto girasse sempre per il verso giusto, già prima che arrivasse l'ispettore da Roma. E il segretario della sezione provinciale della Fimmg, federazione dei medici di medicina generale, Giovanni Sportelli, in un comunicato stampa dichiara che «la Asl Bari, pur avendo avviato una verifica su queste attività, non ha aperto alcuna procedura di contestazione».

Un corto circuito di informazioni che impone delle domande sull'organizzazione e, soprattutto, sui controlli interni nell'azienda sanitaria che coincide con il territorio di 41 comuni ed un milione e 200mila abitanti. Come ha funzionato il sistema dei rimborsi, ai medici di famiglia, per quelle prestazioni che in gergo tecnico si definiscono Pip, acronimo di prestazioni di particolare impegno professionale? Com'è possibile che qualcuno facesse il furbo, intascando per esempio 120 euro per la rimozione di normalissimi punti di sutura, per i quali è prevista una tariffa di 12 euro, compresa la medicazione della ferita? Possibile che dalla ragioneria dell'Asl, per l'incasso delle somme, siano transitate fatture compilate da medici talmente sicuri di farla franca? Oppure tanto sprovveduti quanto disonesti?

E poi ci sono i gettoni per le Uvm, unità di valutazione multidisciplinari, con tutto il dibattito sull'interpretazione esatta delle norme ed altro ancora. Tocca ai distretti, a proposito delle prestazioni sanitarie (Pip), verificarne l'appro-priatezza. Nella relazione ministeriale che la «Gazzetta» ha potuto consultare, oltre alle pesanti bacchettate, l'ispettore romano ha pure scritto che «l'attuale direzione aziendale ha svolto un apprezzabile lavoro per realizzare gli obiettivi del piano di rientro, poiché inizia a manifestarsi la svolta nel miglioramento di alcuni indicatori di efficacia ed efficienza. Si evidenzia tuttavia - è scritto sempre nella relazione - che non è sufficiente l'azione del solo vertice aziendale».

In consiglio regionale è stato Giammarco Surico, un medico, a sollevare il caso con un'interrogazione ad hoc e a chiedere spiegazioni al governatore Nichi Vendola, circa i contenuti della relazione Mef. «Vogliamo restare fuori da ogni bega» - dice il presidente dell'Ordine dei medici di Bari e provincia, Filippo Anelli. «Se qualcuno ha sbagliato - aggiunge Anelli - è giusto che si assuma tutte le responsabilità - ma non è corretto banalizzare questioni complesse e scaricare tutto sui medici di famiglia». Luca Barile (La Gazzetta del Mezzogiorno)