Convenzione, Scotti (Fimmg): Sisac al lavoro su nuova bozza. Manovra influenzerà il testo

C'è un problema di ricambio generazionale che nei prossimi anni rischia di peggiorare notevolmente in alcune regioni

venerdì 28 ottobre 2016

DOCTOR 33:
«La nuova Convenzione risentirà non poco anche della Manovra finanziaria. Si parla tanto di stabilizzazione di medici e infermieri ma con un chiaro riferimento più all'area della dipendenza che all'aria della convenzionata e non si sottolinea abbastanza che abbiamo un problema di ricambio generazionale che nei prossimi anni rischia di peggiorare notevolmente in alcune regioni». 

Così Silvestro Scotti, vicesegretario nazionale vicario della Fimmg, in merito alla nuova Convenzione che sarà fortemente influenzata, dunque, dalla prossima Legge di Bilancio. «Abbiamo conferme circa le affermazioni da noi sostenute durante il nostro ultimo Congresso Nazionale, sul fatto che questo Acn preveda un rinnovo economico e non solo normativo viste le risorse, 1,9 miliardi che si sommano ai 300 milioni di euro dello scorso anno, per contratti nazionali del pubblico impiego, in cui ricordiamo sono inclusi anche i medici convenzionati e quindi i medici di medicina generale - prosegue Scotti - Abbiamo conferme sulla possibilità di giocare il nostro ruolo nella sostenibilità e uso appropriato di un Fsn aumentato di 2 miliardi e reso più coerente con la richiesta di salute di un Paese reso fragile per invecchiamento della popolazione e per anni di crisi economica che hanno aumentato le disuguaglianze sociali». 

E alla luce di questo, secondo Scotti, la finanziaria avrà un grosso significato perché interverrà sulla necessità «di valorizzare anche l'Atto di indirizzo delle Regioni». Necessario però che le Regioni, con le quali è necessario aprire un confronto costruttivo, «ci credano e investano risorse dei conseguenti Fsr in una medicina di famiglia che s'innova, si integra con altre professioni, si organizza e offre una maggiore intensità assistenziale sempre vicina ai cittadini grazie al rapporto fiduciario e alla sua diffusione». Ma per Scotti un problema da non sottovalutare è quello della carenza di organico. «Nella medicina di base avremo nei prossimi 4 anni, circa 8mila medici che andranno in pensione. È chiaro che immaginiamo che nella Finanziaria debbano esserci degli indici che facciano rivedere i modelli di investimento nella medicina generale e nella capacità di rendere la programmazione dei nuovi medici più coerente rispetto a quello che è il processo di pensionamento», continua Scotti. E sugli step della Convenzione, il vice segretario ribadisce che «in questa fase ci sono ancora i tavoli separati in cui vengono convocati i vari sindacati. La Sisac sta svolgendo delle calendarizzazioni che probabilmente terranno anche conto del nostro congresso elettivo di Novembre e sta rivedendo la bozza che aveva proposto all'inizio dei ragionamenti incontrando gli altri sindacati per conoscere le varie posizioni». Ed è proprio in previsione del prossimo Congresso nazionale di Novembre della Fimmg, che Scotti ipotizza tempi maturi per produrre la nuova bozza. «Da quella data, se la bozza è ricevibile, potremmo arrivare in primavera ad avere dei modelli di soluzione». 


Rossella Gemma