Medicina, cambia la specializzazione. Nuovi anche i concorsi

Da ottobre il concorso sarà più snello e ci sarà anche la graduatoria nazionale

mercoledì 14 giugno 2017

Dott-Net

Al via il nuovo sistema di accreditamento delle Scuole di specializzazione in Medicina e le nuove modalità di svolgimento del concorso per l'accesso ai corsi. Lo rende noto il Miur. Le nuove regole di accreditamento delle strutture sanitarie utilizzabili per la formazione delle specializzande e degli specializzandi, che si stanno concordando con il Ministero della Salute, prevedono parametri più rigorosi ed efficaci e sono richieste da tempo dal mondo universitario e dagli altri interlocutori coinvolti.

Con il nuovo concorso si punta, poi, a dare una risposta alle sollecitazioni arrivate, tra gli altri, dalle associazioni delle specializzande e degli specializzandi, dalla Conferenza dei Rettori, dall'Osservatorio per le Scuole di Specializzazione, dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. La selezione sarà più 'snella' e semplificata, particolare attenzione sarà posta alle questioni logistiche con una minore frammentazione delle sedi d'esame che saranno accorpate per area geografica. "Abbiamo voluto procedere con le nuove regole - spiega la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli - per garantire che le nuove specializzande e i nuovi specializzandi siano inseriti in percorsi accreditati secondo criteri di sempre maggiore qualità e trasparenza e affinché la prossima selezione risponda di più alle attese delle nostre laureate e dei nostri laureati.

Il nuovo regolamento con le modalità di accesso alle scuole recepirà le osservazioni emerse dagli incontri avuti con le associazioni rappresentative dei medici in formazione". La scelta di procedere con le nuove regole rende necessaria una diversa programmazione dei tempi del bando di concorso che annualmente è pubblicato entro la fine di aprile. Questo il nuovo cronoprogramma: le Università saranno chiamate a caricare i dati necessari per l'accreditamento delle loro Scuole entro la fine del mese di maggio. Saranno valutati standard, requisiti e indicatori di performance delle strutture.

A seguito dell'accreditamento delle Scuole sarà pubblicato il bando per l'accesso ai corsi, tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. Il concorso si terrà in ottobre: servono 60 giorni tra l'emanazione del bando e le prove. Fra le novità principali a cui sta lavorando il Ministero per la semplificazione delle modalità di ammissione alle Scuole: una graduatoria 'unica' nazionale che sostituisca le 50 distinte graduatorie attuali; nuovi contenuti per la prova; un minor peso del punteggio per i titoli; miglioramento della logistica attraverso aggregazione territoriale delle sedi per area geografica.

La Conferenza dei Rettori delle Università italiane promuove con riserva il  Decreto interministeriale per il riordino delle scuole di specializzazione di area sanitaria. In una mozione la Crui esprime alcune perplessità sulle proposte di modifica delle modalità concorsuali per l'ammissione alle scuole di specializzazione. Più in particolare, vengono messe in discussione l’introduzione della graduatoria unica e l’attribuzione di un minore valore ai titoli di carriera.
 
Pur valutando con favore il lavoro del Miur per semplificare le procedure concorsuali, per i Rettori le novità introdotte potrebbero "limitare fortemente l’inclinazione dello specializzando verso la specialità, favorendo fenomeni di trasferimento da una sede ad un’altra, con gravi ripercussioni sulla qualità, sulla durata e sui costi della formazione".
 
Da qui le seguenti proposte avanzate dalla Crui al Miur:
 
la CRUI ritiene necessario
- che venga concesso un tempo congruo (fino a un massimo di 2 anni) per l’adeguamento delle Scuole di Specializzazione ai livelli minimi di idoneità richiesti dal Decreto in questione sulla base della presentazione di un piano di adeguamento preparato dall’Ateneo;

- che, nelle more dell’adeguamento, venga quindi concesso un accreditamento provvisorio;
 
- che la piattaforma tecnologica per l’immissione dei dati predisposta dal MIUR risulti aperta per almeno un anno, onde consentire alle Università di soddisfare le condizioni richieste e produrre i relativi atti formali di impegno di tutti gli enti coinvolti nella formazione ed inseriti nella Rete Formativa;
 
- che nelle procedure concorsuali venga inserito l’obbligo per il candidato di indicare un numero limitato di opzioni relative alle specialità (fino ad un massimo di tre nella stessa area di scelta);
 
- che venga inserito il divieto per il candidato che accede alla scuola di specializzazione di partecipare al concorso nell’anno immediatamente successivo, ovvero prima di aver maturato l’accesso al terzo anno della scuola alla quale è iscritto; ciò allo scopo di evitare spreco di risorse e discontinuità del processo formativo.

Il decreto

Il corso di specializzazione non può e non dovrà più essere l’eterna “toppa” alle carenze d'organico, ormai strutturali, degli ospedali. È questa la scommessa contenuta nel “Decreto interministeriale recante gli standard, i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale delle Scuole di specializzazione di area sanitaria”, pubblicato dal Miur e messo a punto con il ministero della Salute.

Il testo, che ridefinisce i criteri di accreditamento delle Scuole di specializzazione, dà finalmente attuazione a quanto contenuto nel decreto 68/2015 sul riordino delle Scuole di Area medica, fino ad oggi rimasto lettera morta. E proprio con l'esigenza di arrivare prima a definire nuovi criteri di qualità delle Scuole, capaci di razionalizzare l'offerta formativa su tutto il territorio nazionale, il Miur aveva motivato nelle scorse settimane lo slittamento a ottobre del prossimo concorso per l'accesso alle specialità. Per ripartire con il piede giusto, insomma. «Abbiamo voluto procedere con le nuove regole - spiegava la ministra Valeria Fedeli - per garantire che le nuove specializzande e i nuovi specializzandi siano inseriti in percorsi accreditati secondo criteri di sempre maggiore qualità e trasparenza e affinché la prossima selezione risponda di più alle attese delle nostre laureate e dei nostri laureati. Il nuovo regolamento con le modalità di accesso alle scuole recepirà le osservazioni emerse dagli incontri avuti con le associazioni dei medici in formazione».

I dettagli

 L'obbligo per lo specializzando di svolgere almeno il 25% della propria attività fuori dall'Università e la soglia del 75% di “skills” professionalizzanti si compiono con il varo del decreto, che in 600 pagine rilancia vecchie novità (l'ossimoro è voluto) come il libretto formativo e sancisce il principio di un accreditamento dinamico della rete formativa, i cui nodi saranno sottoposti a continue verifiche da parte dell'Osservatorio nazionale della formazione medico-specialistica e degli Osservatori regionali. Anch'essi, fino a oggi, non attivi salvo poche eccezioni. Ora è il caso di partire, perché le “antenne” locali dovranno verificare e certificare almeno una volta all'anno sia l'efficienza sia gli standard tecnologici, organizzativi e assistenziali.