Formazione Medicina Generale: accesso all’esame senza abilitazione. Ecco cosa cambia

È quanto previsto da un decreto firmato nei giorni scorsi dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a seguito di una sentenza del TAR del Lazio

venerdì 16 giugno 2017

Sanita' informazione

Per iscriversi all’esame di accesso ai corsi di formazione specifica in Medicina Generale bisogna possedere i requisiti all’inizio del corso di formazione, e non più entro la data della presentazione della domanda di partecipazione al concorso. Quindi, via alle domande anche se non si ha ancora superato l’esame di abilitazione e non si è iscritti all’albo professionale.

È quanto previsto da un decreto firmato nei giorni scorsi dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a seguito di una sentenza del TAR del Lazio che aveva annullato la disposizione precedente, ritenendo “irragionevole” il fatto che molti neo-laureati in medicina e chirurgia non potessero accedere al concorso anche se conseguivano i requisiti necessari dopo la presentazione della domanda di partecipazione ma prima dell’inizio dei corsi.

«Tale decreto – comunica il Ministero in una nota – consente quindi a tutti i giovani medici di presentare la domanda di partecipazione al richiamato concorso, con la “riserva” di iscrizione all’albo entro la data di inizio dei corsi di formazione».

In questo modo vengono uniformati i requisiti di accesso ai corsi in medicina generale con quelli di accesso alle scuole di specializzazione, accogliendo le richieste di modifica avanzate da tempo da FNOMCeO (Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) e da altre numerose associazioni che rappresentano i giovani medici, che hanno accolto con favore la notizia: «È il primo passo verso la parificazione dei diritti tra specialità in medicina generale e lauree specialistiche e va incontro alle esigenze di un precoce inserimento dei medici più giovani nel mondo del lavoro», commenta Silvestro Scotti, Segretario Nazionale della FIMMG.

«Un’altra azione necessaria – prosegue Scotti – è quella di definire anche lo spostamento della data del concorso per l’accesso al corso in medicina generale, che deve essere tenuto contemporaneamente al concorso per la specialistica per evitare la perdita di posti del corso di formazione, come già accaduto negli anni scorsi, con la conseguente riduzione del numero di professionisti formati in medicina generale, la perdita delle borse di studio non assegnate e il ritardo nell’avvio delle attività didattiche».

Non d’accordo su quest’ultimo punto, e quindi sulla modifica della data di concorso per farlo coincidere con il test d’ammissione alle scuole di specializzazione, lo SMI (Sindacato Medici Italiani). «Se il giovane collega venisse posto di fronte ad un bivio tra scegliere il corso di formazione in medicina generale, che non è una specializzazione a differenza del resto d’Europa, o il concorso per l’accesso alle specializzazioni mediche, pare ovvio che sceglierebbe la seconda possibilità, mettendo da parte anche la sua vocazione, per diversi motivi», specifica il Sindacato in una nota: «Per una questione statistica: il concorso per le specializzazioni mediche permette la probabilità di ingresso in più di una scuola a differenza del concorso per il corso di formazione in medicina generale; l’accesso alle specializzazioni mediche pone il giovane medico in una situazione economica e di tutela migliore rispetto al collega del corso di formazione in medicina generale, basta pensare alla differenza di retribuzione mensile, al pagamento della quota B dell’ENPAM, al pagamento di quota IRPEF e IRAP e al diritto di maternità».

Corale invece la richiesta al Ministero di comunicare presto alle Regioni l’iter da seguire per riaprire i termini entro cui presentare la domanda di partecipazione e permettere quindi a tutti i neo medici di iscriversi alla prova d’accesso ai corsi di formazione specifica in Medicina Generale.