L'emergenza L'influenza non dà tregua in lOOmila a letto

Più di centomila pugliesi a letto, nuovi casi gravi e anche un decesso.

mercoledì 03 gennaio 2018

Repubblica Bari

 L'epidemia influenzale comincia a fare sul serio, ma non è ancora stato raggiunto il picco: «Siamo ancora nella fase ascendente - conferma Maria Chironna, responsabile regionale della Sorveglianza virologica e componente dell'unità operativa di Igiene del Policlinico di Bari - ma nell'ultima settimana c'è stata un'impennata dell'incidenza dell'influenza». I dati parlano di altri 40mila casi nell'ultima settimana, che si aggiungono a tutti i casi stimati di sindrome influenzale a partire dall'inizio dell'epidemia. In totale, parliamo ormai di oltre 120mila casi. Ciò significa che la scorsa settimana 10 pugliesi ogni mille sono stati a letto con l'influenza la settimana scorsa. «Ovviamente i più colpiti sono come sempre i bambini, che si sono ammalati con una frequen- za maggiore rispetto agli adulti». Diversi i tipi di virus in circolazione dal tipo B all'HlNl e all"H3N2, con una netta prevalenza di virus B. «Abbiamo anche diversi casi gravi che stiamo accertando. L'ultimo report ufficiale dell'Osservatorio epidemiologico regionale - dice Chironna - ne riportava due. Ma stiamo completando le indagini perché vi sarebbero almeno altri tre casi gravi e fra questi anche un decesso. La notizia deve essere ancora verificata. Si tratta sempre di anziani con altre patologie». Rispetto all'anno scorso però non ci sono variazioni, al punto che l'epidemia è del tutto sovrapponibile. La curva sta ripercorrendo lo stesso andamento di quella dell'inizio del 2017. Se poi i pronto soccorso sono nel caos èciò è dovuto anche agli altri virus in circolazione. «Parliamo di agenti patogeni responsa- bili di infezioni del tratto respiratorio come Coronavirus, Adeno-virus, Rinovirus e anche diversi virus che colpiscono l'apparato gastrointestinale. Spesso si attribuiscono i malanni ai virus influenzali, ma in questo momento in campo ci sono anche altri attori. Così si spiega il grande afflusso registrato nei pronto soccorso». E se nelle ultime due settimane c'è stato un aumento dei casi ciò è dovuto alle vacanze natalizie, giorni in cui si tende a stare insieme. «Ciò favorisce molto la circolazione dei virus e quindi il contagio». Le misure di precauzione sono le solite: «Indubbiamente chi ha febbre e sintomi respiratori stia a casa e non frequenti altre persone e poi ovviamente lavarsi sempre le mani e attenzione a igiene respiratoria».