«Bene avere i defibrillatori ma serve chi li sappia usare»

Intervista a Nicola Gaballo segretario Provinciale FIMMG 118 Bari

martedì 17 aprile 2018

La Gazzetta del Mezzogiorno

BARI. «Il defibrillatore semiautomatico è un dispositivo molto utile, ma è importantissima la formazione degli operatori. Quanto accaduto domenica a Bari durante Vivicittà è molto grave, perché dimostra quanta approssimazione ci sia». Nicola Gaballo, segretario provinciale della Fimmg 118, interviene sul caso dell'altroieri: un 50enne si è sentito male subito dopo lo start della gara e gli addetti all'assistenza - un'ambulanza privata - non sono stati in grado di praticare le manovre di rianimazione (notizia data in anteprima dalla nostra Redazione on line). «Indossare una divisa arancione - dice Gaballo - non conferisce competenza. Non vogliamo dare colpe a nessuno. Associazioni e cooperative hanno sicuramente ottimo personale, volontari che donano il proprio tempo, ma gestire l'emergenza è tutt'altra cosa. Tra gli iscritti alla gara di domenica (come ha raccontato questo giornale, ndr) c'erano un rianimatore e personale qualificato del 118 che hanno eseguito immediatamente le manovre rianimatorie. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se non si fosse verificata questa fortunata circostanza». Anche perché, spiega Gaballo, è tutta questione di rapidità: «Le manovre di rianimazione devono essere rapidissime. Gli americani dicono "time is brain" perché ogni minuto di arresto cardiaco comporta la perdita del 10% di funzionalità del cervello. Quindi un intervento effettuato dopo 5-6 minuti fa perdere alla vittima il 50-60% di funzioni cerebrali». È qui che si innesta l'impor- EMERGENZA L'intervento di domenica foto tanza di avere defibrillatori, ma è necessaria competenza. «Il concetto è questo: servono persone in grado di effettuare le manovre rianimatorie, rapidamente, nell'attesa che intervenga il personale qualificato del 118 con il medico e le appropriate dotazioni». Quindi, visto che la Puglia è stata riempita di defibrillatori se- miautomatici, cosa manca? «Manca la formazione. La Regione ha approvato una legge che stanzia un piccolo budget, ed è importante che tutti si adoperino e che i corsi partano. Non basta un foglio di carta, il valore aggiunto è nella qualità della formazione». I medici dell'emergenza parlano anche dell'annunciata chiusura dei Punti di primo intervento: «Era già prevista - dice Gaballo - noi siamo favorevoli a qualunque soluzione che garantisca l'assistenza ai cittadini. Chiediamo che il passaggio del servizio al 118 avvenga incrementando il numero dei medici in servizio: su questo abbiamo chiesto più volte un tavolo di confronto»