Irap, passo indietro dell'Agenzia entrate: due studi Mmg fanno più reddito

Fino a 500 pazienti uno studio non si mantiene sulle sue gambe, il medico è in perdita».

sabato 25 luglio 2015

Assurdo affermare come ha fatto l'Agenzia delle entrate che il medico di famiglia che ha più studi, uno in un paese e un altro nel comune limitrofo, ha più pazienti e guadagna di più. Millecinquecento pazienti non sono dei clienti ma sono un bacino d'utenza che il servizio sanitario chiede di coprire al medico di famiglia con una convenzione. 
Di più: fino a 500 pazienti uno studio non si mantiene sulle sue gambe, il medico è in perdita». Carmine Scavone vicesegretario Fimmg e presidente della Commissione Fisco, ha appena letto la sentenza 2646/67/15 della Commissione tributaria regionale lombarda dello scorso giugno - su un medico che peraltro non ha né dipendenti né collaboratori - e pur essendoci stato un lieto fine è abbastanza preoccupato per il salto indietro interpretativo presente nella posizione dell'Ufficio dell'agenzia delle entrate competente. 
La storia: medico di famiglia con due studi chiede rimborso all'Agenzia delle Entrate dopo aver pagato l'imposta tra il 1999 e il 2004. L'Agenzia dice no. Pronto il ricorso del professionista alla commissione tributaria provinciale e quindi a quella regionale che hanno sempre dato ragione al medico. Secondo l'Agenzia delle Entrate i due studi, accrescendo il reddito del medico, calcolabile in termini di pazienti convenzionati, integravano il presupposto dell'autonoma organizzazione. 
La sentenza della Ctr conferma l'orientamento della Cassazione e spiega che con i due studi il medico presta un migliore servizio all'utenza ma non organizza nient'altro che se stesso dunque non si riesce a capire il meccanismo per cui avere più studi possa configurare autonoma organizzazione. 
Peraltro, con sentenza 2967 del 17 febbraio 2014 della VI Sezione, già la Cassazione aveva spiegato che "l'utilizzazione di due studi dev'essere valutata come strumento per il migliore (e più comodo per il pubblico) esercizio dell'attività professionale autonoma". 
«Due studi significano spese raddoppiate per avere lo stesso reddito che è quello previsto dalla convenzione. Le spese nella nostra professione sono il 30%, con due studi vanno a sfiorare anche il 60%. Per paradosso chi ha un solo studio incassa molto di più perché il margine tra stipendio e spese è maggiore. Affermare che un medico che accresce la propria adeguatezza al posto di lavoro va tassato di più è come tassare un medico perché lavora più ore del dovuto a parità di stipendio. Non ha senso».

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