Convenzione in stallo, ministero Economia contro indennità a medici gruppo

Il portavoce FIMMG Fiorenzo Corti esclude al momento uno sciopero dei medici di famiglia

venerdì 03 luglio 2015

Doctor33

«Non è attuale in questo momento uno sciopero per la convenzione. A inizio maggio in Fimmg intendevamo scioperare contro l'impostazione che le regioni davano della nuova convenzione, lesiva del rapporto fiduciario e del compenso al lavoro svolto fin qui dai medici in gruppo e rete. Adesso, a due mesi di distanza, è il governo - nella figura istituzionale del Ministero dell'Economia - a gettare ombre sulla convenzione e ciò può al momento suscitare solo un ragionamento preoccupato». Con queste parole del portavoce Fiorenzo Corti la Fimmg esclude al momento uno sciopero dei medici di famiglia dopo il parere del Ministero dell'Economia sull'atto d'indirizzo per la convenzione. 

Un parere che getta una doccia gelata sulle prospettive economiche e di carriera dei medici che più si sono esposti economicamente. Nel parere è scritto che la salvaguardia degli emolumenti dei medici in rete e gruppo, ventilata dagli assessori del Comitato di settore nell'Atto, non era nei patti. Inoltre, ogni misura a tutela del reddito del medico che ha investito di più dev'essere legata a specifiche voci e limitata nel tempo.

 Infine, la remunerazione ulteriore dei fattori produttivi non deve tradursi in incrementi nelle buste paga poiché il blocco dei contratti vieta incrementi retributivi nella Pa e non può essere aggirato. Altro concetto: è contraddittorio parlare di innovazione nel finanziamento dei medici e insieme di salvaguardia delle indennità. 

Sul sito il sindacato invita a tenere in considerazione la sentenza della Corte Costituzionale che ha deciso lo sblocco dei contratti da questo mese: e proprio lo sblocco si profila in questo momento l'unica risposta ai presupposti di una convenzione che per i Mmg più "volenterosi" potrebbe rivelarsi a perdere. 

Ma di riavvio delle contrattazioni è difficile parlare nel giorno in cui lo Stato contratta con le Regioni 2,35 miliardi di sacrifici sul bilancio della sanità. Corti ricorda che a inizio autunno gli interlocutori cambieranno, il comitato di settore che esprime gli atti d'indirizzo sarà rinnovato con nuovi rappresentanti delle regioni, ed entrerà probabilmente nel vivo il dibattito sulla modifica del Titolo V della Costituzione che renderebbe l'Italia un po' più "centralista" in sanità. E aggiunge: «Sul tema dei tagli alla spesa sanitaria, di scena oggi (ieri, ndr) il nodo centrale è stabilire dei percorsi validi d'ora in poi su tutto il territorio nazionale per la gestione dei pazienti cronici, anche ambulatoriali. I percorsi non vanno lasciati alle singole attività regionali, ma devono contemperare bisogni e appropriatezza su indagini specialistiche e diagnostica. Fimmg è disponibile a fare la sua parte ma per sedersi ai tavoli a parlare bisogna essere in due».


Mauro Miserendino