Arrivano i numeri unici Ue per emergenza e guardia medica.

Scotti: importante che non diventino ennesimo ostacolo burocratico per cittadini

giovedì 17 luglio 2014

Dalle emergenze al servizio di guardia medica. L'Italia fa un passo verso l'Europa e accelera sull'attivazione del numero verde unico Ue per tutte le urgenze (112) e quello per l'assistenza medica per i casi non urgenti (116.117). Lo prevede il Patto per la Salute 2014-2016 appena sottoscritto dal Governo e dalle Regioni che intende accelerare sul tema. In primis, il Patto, per le emergenze sanitarie, prevede che le Regioni adeguino i sistemi e le tecnologie delle centrali del 118 per garantire l'attivazione del numero unico europeo '112' per le emergenze (pronto soccorso, forze dell'ordine, pompieri).

Una misura con cui si spera di dare piena attuazione alla direttiva Ue che risale al 2002. «Al momento - si legge sul sito del Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio - , in ogni caso, solo alcuni Stati membri (Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Malta e Svezia) hanno adottato il 112 come principale numero di emergenza, mentre nella maggior parte degli altri Stati membri il 112 funziona in parallelo con i numeri di emergenza nazionali (in Italia il 113, 115, 118)».

Il servizio di utilità sociale ha l'obiettivo di consentire ad ogni cittadino Ue, da qualunque paese, in qualsiasi momento, di poter contattare i servizi di emergenza chiamando il 112. In ogni caso gli adeguamenti dovranno essere conformi alle indicazioni del Ministero dell'Interno che ha poteri d'indirizzo e coordinamento sul 112. In applicazione invece di una decisione Ue del 2009 il Patto per la Salute prevede anche l'attivazione del numero '116.117' dedicato invece al servizio di cure mediche non urgenti (è attivo solo in Germania e Danimarca). Ma sarà un accordo Regioni-Ministero della Salute ad hoc a definire le modalità e i tempi per la realizzazione del servizio su tutto il territorio nazionale.

Il Patto non definisce nello specifico come sarà organizzato il servizio e quando il sistema sarà a pieno regime. «L'attivazione dei numeri verdi - afferma il vice segretario della Fimmg, Silvestro Scotti - anche in Italia è una buona notizia e possono rappresentare un servizio utile soprattutto se ciò consentirà di riorganizzare tutto il sistema». «Sarà importante - specifica - però fare in modo però che questi numeri non diventino l'ennesimo ostacolo burocratico per il cittadino. Il servizio funzionerà se sarà in grado di dirottare in modo efficace le richieste dei pazienti. Per le cure non urgenti sarebbe per esempio importante un collegamento diretto con le nuove forme organizzative per l'assistenza territoriale previste dallo stesso Patto per la Salute». 
Luciano Fassari - Ansa