Policlinico: Picchiato infermiere del Pronto soccorso

Dopo l'omicidio Labriola aggressione al Policlinico di Bari. I medici: lasciati soli

sabato 07 settembre 2013

(Corriere del Mezzogiorno - Vincenzo Damiani Valentina Marzo)

Pretendeva di essere visitato subito, nonostante gli fosse stato assegnato un «codice verde», un caso non urgente. All'ennesimo «la prego deve attendere il suo turno», si è scagliato contro l'infermiere del pronto soccorso e lo ha picchiato ferocemente, con calci e pugni, procurando alla vittima una frattura dello zigomo, trauma cranico, lesioni al viso e rottura di quattro denti (prognosi di 25 giorni).

La terza aggressione in tre giorni si è consumata, questa volta, al Policlinico di Bari: ieri mattina, intorno alle 11 e 30, un 30enne con precedenti di polizia e residente a Japigia, ha pestato un infermiere del centro d'eccellenza perché, stufo di attendere il suo turno, pretendeva di passare avanti ad altri ammalati per essere visitato subito.

L'episodio - che segue l'omicidio della psichiatra Paola Labriola, uccisa da un paziente nel centro di salute mentale del Libertà, e l'aggressione subita da un'assistente sociale di Barletta - alza ancora i toni della polemica sulla mancanza di sicurezza nei presidi sanitari pugliesi. «L'assessore alle Politiche della salute risponda sulla questione della sicurezza dei medici impegnati quotidianamente invece di proporre soluzioni improponibili», attacca duro la Fimmg, il sindacato dei medici di base. «Le dichiarazioni rilasciate dopo la riunione con i direttori generali delle Asl - si legge in una nota - sembrano non avere nulla a che vedere con la sicurezza. Il tema in discussione è come garantire la sicurezza dei mille medici pugliesi che nelle ore notturne e nei giorni festivi garantiscono l'assistenza ambulatoriale e domiciliare sul territorio. Non è certo trasferendo i medici al pronto soccorso che si risolve il problema».

Ieri l'assessore Elena Gentile ha annunciato alcuni provvedimenti, tra i quali corsi di autodifesa gratuiti per i camici bianchi che vorranno farli e bodyguard non armati e in borghese davanti agli ingressi dei centri. Misure ritenute dagli operatori «non sufficienti». «Da anni - critica ancora la Fimmg - gli impegni presi nelle sedi istituzionali sulle dotazioni di sicurezza delle sedi rimangono disattesi e il personale è lasciato da solo a far fronte alle esigenze assistenziali in condizioni meno che dignitose per sé e per i pazienti. Pare che si voglia cogliere la dolorosissima vicenda della morte della collega per cercare di tappare le falle che il mancato potenziamento dei servizi territoriali, all'indomani della chiusura degli ospedali, ha creato».

Tornando all'aggressione subita dall'infermiere del Policlinico, solo l'intervento della polizia ha evitato il peggio. L'uomo, il 30enne Antonio Lovreglio, è stato denunciato per violenza, minaccia e lesioni a incaricato di pubblico servizio. Sconvolto il primario del pronto soccorso, Francesco Stea, a sua volta minacciato dai parenti dell'aggressore. «Ti aspettiamo fuori», gli avrebbero detto dopo l'intervento della polizia. Il direttore generale Vitangelo Dattoli ha convocato per lunedì prossimo un incontro per fare il punto della situazione e avviare i lavori di ristrutturazione del reparto che serviranno a filtrare gli ingressi ed evitare sovraffollamenti e disordini. Negli ultimi sette mesi, al pronto soccorso del Policlinico di Bari, sette dipendenti, tra medici e infermieri, hanno denunciato di essere stati aggrediti.