Riconversione di 33 ex ospedali: i medici di famiglia sono pronti !

Medici di base pronti ad essere protagonisti del nuovo modello territoriale di gestione della cronicità. Ora si parta veramente !

mercoledì 06 giugno 2018


I medici di base baresi sono pronti da subito ad essere operativi nel nuovo modello di assistenza territoriale disegnato dal Care Puglia 3.0. Regione e ASL Bari sblocchino le richieste di attivazione per 10 nuovi CPT in attesa da tempo.

Bari, 6 giugno 2018. “I medici di famiglia sono già pronti ad accogliere un nuovo modello territoriale di assistenza, imperniato sui CPT - i Centri Polispecialistici Territoriali, secondo il modello disegnato dal Care Puglia 3.0. È il momento di passare dalle parole ai fatti” - è il commento di Nicola Calabrese, segretario Fimmg Bari al varo da parte della Giunta regionale del regolamento che dovrebbe avviare la riconversione di 33 strutture ospedaliere in Punti Territoriali di Assistenza, noti anche come ‘Case della Salute’.

Con l’invecchiamento della popolazione la cronicità pesa sempre di più sul servizio sanitario - le malattie croniche incidono sul 40% della popolazione, vale a dire 1,6 milioni di persone in Puglia, ma assorbono circa l’80% della spesa sanitaria. Occorre quindi dare risposte differenti ai nuovi bisogni di salute secondo il Chronic Care Model, che mette al centro il paziente, come ben delineato dal progetto Care Puglia 3.0.

In tutta la Regione sono 2mila i collaboratori di studio e 700 gli infermieri che già collaborano con i medici di famiglia nella presa in carico dei pazienti e nell’erogazione di servizi come l’assistenza domiciliare integrata. Gli obiettivi dell’Accordo integrativo regionale per la medicina generale, sottoscritto dai medici nel 2007, erano di promuovere l’associazionismo tra professionisti, in modo da prolungare gli orari di accesso agli ambulatori e di offrire ai cittadini, con il supporto di collaboratori di studio e infermieri, una gamma più ampia di servizi, dall’elettrocardiogramma, alla spirometria, fino all’esecuzione di prelievi venosi. Tutte prestazioni fondamentali per la prevenzione e il monitoraggio dei malati cronici come gli ipertesi e i diabetici, che se trasferiti in ambulatorio allenterebbero la pressione sulle strutture ospedaliere e consentirebbero di risolvere il problema delle liste di attesa.

Nel modello di medicina territoriale delineato dall’accordo del 2007 si inseriscono in via sperimentale i CPT, Centri  polifunzionali  territoriali  (CPT)  che garantiscono l’assistenza  primaria secondo  un  modello  organizzativo  a  complessità  crescente  a  partire dall’aggregazione di medici di famiglia in una sede unica, garantendo così la continuità assistenziale h 12. 
Eppure, dalla firma di quell’accordo storico sono passati 11 anni e a Bari c’è un solo CPT attivo, quello del San Paolo, mentre da tempo giacciono in attesa di essere prese in considerazione dalla ASL e dalla Regione 10 domande per altrettanti Centri Polispecialistici Territoriali.

“I medici di famiglia sono pronti a dare il proprio contributo ed ad essere protagonisti in un modello di medicina territoriale che potrebbe risolvere diverse criticità del nostro sistema sanitario, a partire dalle liste di attesa, dalla gestione delle guardie e delle urgenze. Regione e ASL Bari sblocchino le richieste di attivazione per i 10 nuovi CPT in attesa da tempo” - dichiara Calabrese.