Versamento Iva, in arrivo lo "split playment": ecco che cosa cambia per Asl e medici

L'Iva a carico della Pubblica amministrazione si smarca dalla prestazione.

mercoledì 21 gennaio 2015

Doctor33

L'Iva a carico della Pubblica amministrazione si smarca dalla prestazione. Da quest'anno Asl e ospedali che acquistano beni e servizi da imprese non devono più versare l'Iva in fattura ai loro fornitori, bensì allo Stato. Il meccanismo si chiama "split payment", o "scissione dei pagamenti", e lo prevede la Finanziaria 2015 (legge 190/2014). Al prestatore d'opera l'ente pubblico versa l'imponibile mentre l'imposta sul valore aggiunto la gira all'Erario, per evitare che qualche fornitore "furbetto" incassi e non versi.

 La Fondazione Nazionale dei Commercialisti in un recente comunicato ha chiarito però che lo split payment non si applica ai compensi per prestazioni di servizi assoggettate a ritenuta d'acconto, o meglio a qualsiasi tipo di ritenuta alla fonte. Ciò crea due canali paralleli anche tra camici bianchi.
In pratica, un medico "gettonista" soggetto a ritenuta che fattura le sue prestazioni a un ospedale pubblico non è interessato alla "scissione dei pagamenti", mentre lo è una cooperativa di medici di medicina generale che offre servizi all'Asl.

E, se è vero che sia il medico sia la coop continuano a mettere l'Iva in fattura, il medico non interessato dallo split payment continua a ricevere il corrispettivo Iva e a doverlo versare (e la legge 633/72 - conoscendo i ritardi di pagamento della Pa - gli consente di versare quando arriva il bonifico, non quando fa fattura); mentre per la coop sanitaria al servizio dell'Asl- che non va identificata con la coop di servizio ai medici di medicina generale - semplicemente la preoccupazione di versare l'Iva non c'è più. I commercialisti però mettono le mani avanti: «pur ritenendo questa l'interpretazione più corretta - si legge nella nota - sarebbe quanto mai auspicabile un chiarimento definitivo da parte dell'Amministrazione finanziaria, dal momento che siamo di fronte ad una norma formulata in maniera forse troppo frettolosa».

Quanto all'ente (Asl, Ospedale), esso può scegliere se versare l'imposta quando paga la fattura o quando la riceve. Può pagare per ogni singola fattura addebitata, per ogni giorno in cui gli sono addebitate fatture sommandone gli importi o il 16 di ciascun mese, con un versamento cumulativo dell'Iva relativa alle fatture del mese precedente.

Essendo questa la prima volta, agli enti con problemi ai sistemi informativi la legge consente di cumulare l'Iva tra gennaio e marzo e versarla entro il 16 aprile 2015. Deve tuttavia ancora uscire il decreto che chiarirà con quale modello si effettua il versamento. 

Lo split payment relativo alle transazioni con la Pa non va confuso con il reverse charge, altro meccanismo -utilizzato nelle transazioni tra imprese italiane e prestatori d'opera di altri paesi dell'Unione Europea - nel quale l'onere di pagare l'Iva da parte del fornitore viene riversato sul committente.

Mauro Miserendino