Manovra, 4 miliardi di tagli alla sanità

Il Governo cerca nuove risorse: 30 mld di risparmi con la flessibilità. Cottarelli, altri 4-5 mld dai tagli alla sanità

lunedì 24 agosto 2015

Dott-Net

La manovra è destinata a crescere di dimensioni. E dopo i 25 miliardi ipotizzati la scorsa settimana, fonti di governo parlano ormai apertamente di "30 miliardi e forse qualcosa di più". Ma è ancora presto per dare una cifra esatta che arriverà, come sempre, solo a fine settembre quando l'esecutivo tirerà le file di tutte le proposte ora sul tavolo attraverso una 'sintesi politica'. Sintesi che potrebbe iniziare già nel prossimo Cdm dopo la pausa estiva (giovedì prossimo) e della quale potrebbe iniziare a parlare il ministro Pier Carlo Padoan mercoledì ospite del meeting di Cl.
 
Quello che certamente però non potrà saltare è la promessa del premier, Matteo Renzi, di proseguire sulla strada della riduzione fiscale partendo l'anno prossimo con la prima casa. Il tutto per un impegno che sarebbe di circa 4 miliardi. Ma si continua a ragionare anche sulle pensioni e tra le proposte emerge sulla stampa anche quella di un taglio di 6 punti ai contributi per facilitare le assunzioni a tempo indeterminato. Ipotesi che però - fanno notare fonti di governo - vorrebbe dire un "taglio di almeno mezzo stipendio l'anno e una sicura riduzione della pensione. Questo se fatto a costo zero. Viceversa si porrebbe il problema di coprire la spesa", cioè avrebbe un costo da valutare. Molti i capitoli allo studio per recuperare risorse.
 
Sono soprattutto quelli relativi al taglio delle spese pubbliche ora nelle mani di Yoram Gutgeld. E alcune indicazioni arrivano proprio dall'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli che parla dal Meeting di Cl a Rimini nella sua veste di direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale. Nel settore della sanità - spiega - sono possibili risparmi ulteriori "tra i 3 ed i 5 miliardi senza stravolgere il sistema, senza contare i risparmi sugli acquisti di beni e servizi". Ci sono quindi "margini importanti. L'importate è procedere con un intervento mirato". Quanto alle partecipate, Cottarelli non vede positivamente la scelta del governo di adottare lo strumento della delega legislativa, ribadendo che su questo fronte sarebbero possibili "interventi ulteriori per 2-3 miliardi". Insomma complessivamente è "credibile e raggiungibile" l'obiettivo di 10 miliardi per il prossimo anno messo in cantiere con la 'spending review 2.0' del governo. E che le partecipate siano un tema 'caldo' lo testimonia anche la ricerca di Confartigianato secondo cui le società sono ormai 1.782 e in tre anni il caro tariffe dei servizi locali è salito del 9,9% a fronte di un'inflazione contenuta a un aumento dell'1,7%.
 
Ma il problema, come noto, è oltre alle tariffe quello delle tasse locali che, secondo Cgia, in termini assoluti hanno registrato un aggravio di 34,6 miliardi da Regioni ed enti locali. Ma non da meno è stato il peso del fisco nazionale che è aumentato di ben 100,7 miliardi. Infine il tema della crescita e della flessibilità. Alla luce delle ultime turbolenze sui mercati si conferma infatti, secondo gli economisti, l'ipotesi che il Pil italiano cresca l'anno prossimo meno dell'1,4% ipotizzato dal governo nel Def. Questo chiaramente metterebbe in difficoltà Roma nella ulteriore richiesta di flessibilità sui conti da avanzare a Bruxelles in autunno per reperire altri 4-5 miliardi. Ma il governo si dice certo che il target di crescita, a fronte di una politica economica efficace, potrà essere centrato.